Carissimi soci, amici di ITAT ed italiani a Trondheim,
oggi ci riuniamo per celebrare con gioia e orgoglio la 77-ma Festa della Repubblica Italiana.
Il 2 giugno è un giorno speciale in cui commemoriamo l’importante evento storico del 1946, quando il popolo italiano, attraverso il referendum, scelse di porre fine alla monarchia dopo il nefasto ventennio fascista e di instaurare la forma di governo repubblicana.
Fu un passo audace ed importante verso la libertà e l’autodeterminazione, un momento in cui gli italiani si riunirono per decidere il loro destino e costruire un futuro migliore.
Sin da allora la Repubblica Italiana ha percorso un lungo cammino, affrontando sfide e difficoltà ma mai perdendo di vista i valori fondamentali su cui si basa la repubblica, ossia democrazia, giustizia e solidarietà.
Questi valori fondativi, presenti nella nostra carta costituzionale, sono tuttora validi ed attuali, se si pensa alle sfide ed alle problematiche che ci riguardano, direttamente ed indirettamente, tra cui le guerre nel mondo ed in Ucraina, il cambiamento climatico (si pensi alle recenti inondazioni in Emilia-Romagna), la disparità sociale e di genere, la crisi economica, ecc.
La Festa della Repubblica Italiana è anche un’occasione per riflettere sulle nostre responsabilità come cittadini. È un invito a impegnarci attivamente per il bene comune, a partecipare alla vita politica e sociale, a promuovere l’inclusione e la diversità, a difendere i diritti umani e a preservare il nostro patrimonio culturale.
Insieme possiamo costruire un’Italia ancora più forte, giusta e prospera per le future generazioni.
Evviva l’Italia, evviva la Repubblica!
PS Vorremmo riportare qui sotto uno stralcio del discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella tenuto oggi in occasione del Concerto per la Festa della Repubblica (l’intero discorso potete trovarlo qui).
Il 2 giugno è Festa degli Italiani, il momento celebrativo della nascita della Repubblica, i cui principi sono custoditi nella Carta costituzionale di cui celebriamo, quest’anno, il 75mo anniversario dell’entrata in vigore.
Negli ultimi giorni, ho ricevuto molteplici espressioni di vicinanza per le tragiche alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna e le zone confinanti.
Ne sono profondamente toccato.
Numerosi Paesi hanno dimostrato concreta solidarietà, e desidero ringraziarli a nome della nostra comunità nazionale.
Ho adoperato, non a caso, la parola solidarietà: un valore iscritto anche tra i primi articoli della nostra Costituzione che, nel riconoscere e garantire i diritti inviolabili della persona, richiama il dovere di solidarietà politica, economica, sociale.
Un valore che riveste carattere universale, rivolto all’intera comunità umana, e che la nostra Carta fondativa ha fatto proprio.
La Costituzione repubblicana, figlia del riscatto dalle tragiche esperienze della dittatura e del Secondo conflitto mondiale, indica il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie.
Si tratta di un principio attualissimo e profondamente sentito, di cui l’inaccettabile aggressione della Federazione Russa all’Ucraina rappresenta la più brutale ed evidente negazione.
Il conflitto che, da oltre quindici mesi, produce morte e devastazione nel cuore dell’Europa sta provocando anche gravissime conseguenze a livello globale, accentuando l’insicurezza alimentare e la povertà in molti Paesi, anch’essi vittime delle conseguenze di questa guerra insensata, i cui effetti si vanno ripercuotendo sull’ordine internazionale pazientemente costruito dopo il 1945.
Assistiamo oggi con attenzione e interesse a tentativi di individuare sentieri di dialogo per giungere alla pace.
I principi di solidarietà e di giustizia che debbono unire i popoli impongono la ricerca di una pace giusta e non di una pace raggiunta ai danni di chi è stato aggredito.
È in questo spirito che l’Italia, nel quadro della sua convinta appartenenza all’Unione Europea e all’Alleanza Atlantica, continuerà ad assicurare il sostegno al popolo ucraino e al suo diritto all’indipendenza.
La ricerca della pace e del benessere fra le nazioni richiede impegno e disponibilità a individuare insieme soluzioni comuni.
È questo il fondamento della nostra scelta in favore del multilateralismo.
Soltanto un’autentica collaborazione fra i popoli può consentire di affrontare con successo problemi di natura globale di giorno in giorno sempre più pressanti: dai cambiamenti climatici alla tutela della salute, dalla gestione dei flussi migratori alla protezione dei diritti umani.
Lo confermano esperienze come il processo di integrazione europea, che da quasi settant’anni garantisce libertà e opportunità di crescita agli Stati che ne fanno parte.
Il conflitto in Ucraina, le crescenti tensioni cui abbiamo assistito da ultimo nei Balcani, impongono scelte coraggiose, in grado di consolidare e conseguire l’ampliamento del progetto comunitario, per renderlo idoneo ad affrontare le sfide del tempo presente.
L’Italia continuerà a lavorare affinché l’Unione europea possa essere sempre più attore capace di proiettare pace, stabilità e sviluppo a livello globale.
Con questi intendimenti auguro a tutti buona Festa della Repubblica Italiana.